venerdì 31 ottobre 2014

Le grandi discariche cambiano il paesaggio: la Pianura Padana diventa collinare

di Amalia De Simone   LINK articolo Corriere della Sera




Rifiuti tossici dall’Australia, dalla Slovenia e dagli altri paesi dell’Est, finiti tutti in Lombardia. Arrivano in container ma anche su rotaie, quelle delle linee semi dismesse dei distretti industriali. I rifiuti dall’Australia arrivavano in container trasportati con delle navi attraverso l’Oceano Indiano e il canale di Suez. Si tratta prevalentemente di carichi di ceneri e scarti di demolizione con concentrazioni di cianuri, fluoruri e bauxite. Un carico arrivato a Porto Marghera e finito nel bresciano fu individuato e sequestrato ma si indaga su altri possibili carichi e rotte. Lo rivela il procuratore generale di Brescia Pier Luigi Maria Dell’Osso che aggiunge: «Viaggiano in cargo o di notte sui vagoni. Il distretto bresciano e quello contiguo milanese sono il punto di riferimento di tutto il traffico di rifiuti di ogni tipo e di ogni genere che si è spostato da Sud a Nord». Le associazioni ambientaliste parlano di oltre 30 milioni di tonnellate di scorie accumulate sul territorio bresciano dal dopoguerra ad oggi. «Secondo i nostri studi – spiega lo storico ambientalista bresciano Marino Ruzzenenti - a pieno regime da queste parti si producono anche fino ad un milione di tonnellate di scorie all’anno».
La nuova Terra dei Fuochi
La pattumiera d’Europa e non solo, si è spostata dalla Terra dei Fuochi al Nord. Anzi, i veleni industriali arrivati nel casertano e nel napoletano venivano già dagli anni ‘70,’80 e ‘90, sversati anche nei distretti settentrionali, in un area che parte dal milanese, attraversa Bergamo, si spinge fino a Brescia e finisce fino in Emilia Romagna. Quella che pubblichiamo è la prima di tre puntate di una videoinchiesta che cerca di analizzare il fenomeno dello smaltimento illecito dei rifiuti tra la Lombardia e l’Emilia Romagna. Il procuratore generale della Corte d’Appello di Brescia Pier Luigi Maria Dell’Osso che fino all’anno scorso era il procuratore nazionale antimafia aggiunto, ha voluto che un pool di magistrati si occupasse dei reati connessi allo smaltimento illegale dei rifiuti. Le inchieste aperte che riguardano prevalentemente la zona di Montichiari sono ormai decine e attualmente sono in corso una serie di approfondimenti investigativi affidati al corpo forestale dello Stato, su alcune aziende che gestiscono discariche nella zona. «Il 50% della metallurgia nazionale da rottame, cosiddetta metallurgia secondaria è concentrata in questa provincia. - spiega Ruzzenenti - Lo smaltimento di queste scorie, fino agli anni Ottanta non era assolutamente regolamentato si entrava con un camion nella fabbrica, si prendevano i fanghi e le scorie e poi la prima buca che si incontrava li si buttava lì. La verità è che non si sapeva dove metterle e allora un po’ sono finite dai nostri amici campani e molto altro è finito qui sul territorio. Qui è cambiato il paesaggio. Questa era una zona pianeggiante è diventata una zona collinare: le colline sono determinate da queste enormi discariche. Quelle conosciute sono 12».

Il pericolo straniero
Il pericolo arriva anche dall’estero: una serie di indagini hanno portato gli inquirenti ad individuare un traffico di rifiuti dall’Australia, dalla Slovenia e dai Paesi dell’Est diretto nel distretto bresciano. Un traffico che avveniva attraverso una serie di triangolazioni societarie, cartiere e un giro di false fatturazioni. «Questo avviene perché chiaramente il problema dei rifiuti è un problema per tutti i paesi – spiega Dell’Osso - il fatto che il territorio bresciano abbia una grossa esperienza di cui faremo volentieri a meno, ed una articolazione territoriale di discariche lecite e illecite, fa sì che diventi un territorio particolarmente appetibile. Infatti può essere competitivo dal punto di vista dei costi perché è una realtà di grandissima estensione ed evidentemente ha anche una organizzazione che rende più sicure le consorterie criminali mafiose che operano in questo settore. Un settore che è un vero business e su cui anche la nuova ‘ndrangheta, quella di ultima generazione capace di infiltrarsi nel mondo economico e finanziario, vuole mettere le mani». Il procuratore svela inoltre che per il trasporto dei rifiuti tossici in Lombardia si preferiscono i treni essendoci una rete ferroviaria molto fitta che attraversa il distretto industriale: «Vengono utilizzate le linee poco usate ma ancora attive. I controlli sono poco efficaci perché possono avvenire solo in entrata o in uscita dalle stazioni e di notte c’è un via vai di vagoni carichi di rifiuti tossici». L’area delle discariche di Montichiari è impressionante: un paese fatto di crateri e colline di scorie. Tutto intorno ci sono campi coltivati, esattamente come nella terra dei fuochi. «Negli anni Novanta i liquami industriali venivano spacciati addirittura per ammendanti agricoli – spiega il comandante del corpo forestale di Bergamo Rinaldo Mangili - Le autobotti, approfittando della pioggia aprivano i bocchettoni lungo le strade e spargevano via i liquami che finivano nei campi coltivati».
I rischi per la salute
Anche in questa zona l’incidenza dei tumori è molto alta anche se (come in Campania fino a poco tempo fa) non è stata mai fatta una indagine epidemiologica specifica sul territorio. «Noi avevamo chiesto proprio questo alle istituzioni sanitarie pubbliche – chiarisce Ruzzenenti - un’indagine epidemiologica e anche un’indagine dell’Arpa per vedere in che stato è la falda acquifera perché siamo in una zona in cui è molto alta e sopratutto è molto fragile. Abbiamo fatto questa richiesta anche perché l’Azienda sanitaria locale e l’Arpa di Mantova hanno fatto un’indagine sul territorio immediatamente a valle di Montichiari».
Anche il procuratore Dell’Osso si sofferma sui rischi per la salute dei cittadini: «Senza voler fare inutili allarmismi è chiaro che se un territorio è inquinato c’è un rischio per la salute della gente. Basta pensare ai dati che riguardano la città di Brescia dove sono stati individuati ben sette siti critici per scorie radioattive. Ci sono inoltre delle rilevazioni di cromo esavalente che sappiamo essere nocivo per la salute».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

mercoledì 22 ottobre 2014

Zanola a giudizio

Fonte: Redazionemer 22 ott 2014, ore 15.38
Elena Zanola

Zanola, chiesto il rinvio a giudizio. Il Pm: “Voleva distruggere economicamente Gedit”





Primi sintomi della TAV

Nel progetto della TAV  ci sono due cave di prestito ghiaia da 1,3 e 3,3 milioni di metri cubi di ghiaia oltre ad un'area di miglialia di metri quadri, destinata alla logistica-betonaggio.  Questi "buchi" nella brughiera saranno scavati fino a profondità di -20metri e -6 metri.  Alla fine dei lavori saranno ricoperti per qualche metro di terreno vegentale ma resterà  l'effetto "buca".   Per una buona parte di percorso sul territorio del comune di Montichiari il tracciato sarà su fondazione sospesa a qualche metro di altezza. Pace alla paesaggistica.
Questi sono solo i primi sintomi della prossima trasformazione del territorio agricolo. Questi saranno solo gli "stuzzichini".....da digerire.

Il percorso della TAV variante di Montichiari.
















file alta risoluzione 11,5Mb    tav-montichiari.tiff

lunedì 20 ottobre 2014

La vecchia ProLoco tenta di rimanere in vita?

La vecchia ProLoco tenta di non morire e cerca un uomo che possa serrare i ranghi, ecco nascere la candidatura di Rosa GianAntonio.   La questione urgente per il nuovo direttivo  sarà trovare mezzi freschi per proseguire l'attività.  Se commercianti ed imprenditori non apriranno il portafoglio il declino è segnato.  Il loro proposito di riallacciare rapporti con il Comune a guida Fraccaro è una strada , tutta in irta salita. 
Se le vere finalità  della vecchia ProLoco sono ancora quelle di adoperarsi ad ampliare  l'offerta socio-culturale a Montichiari :   Buon Lavoro!


martedì 14 ottobre 2014

Incontro 6 Novembre 2014 SANTA MAFIA


Il Movimento di Montichiari partecipa all'evento di ROMA

Il Movimento 5 Stelle è stato presente all'evento di Italia5Stelle del 10-12 ottobre 2014 a Roma.  Quattro attivisti hanno allestito un gazebo informativo al Circo Massimo e si sono messi a disposizione per dare informazioni sulle iniziative  portate avanti a Montichiari.  Grazie  ragazzi!

mercoledì 1 ottobre 2014

Giornale di Brescia 30 novembre 2014


Estratto intervento in consiglio comunale del 30/09/2014


Gentile Sindaco e gentili consiglieri, Egregio presidente.
Mi permetto, come portavoce dei cittadini, di porvi alcune domande che potrebbero contenere anche delle soluzioni.
La prima: Siamo sicuri di avere vagliato ogni possibilità prima di voler deliberare l’addizionale Irpef, questa sera ?

Siamo sicuri che in questi anni una categoria specifica, quella dei cavatori e dei di-scaricatori, abbiamo pagato le imposte comunali sugli immobili ? Dicasi IMU ora e ICI prima sulle loro aree?
Ma le aree di cava e di discarica fino a poco tempo fà o anche tutt'ora erano o sono, aree agricole ?
Questi pagano e hanno pagato regolarmente l' IMU / ICI ?
Inoltre Ritiene questo Comune che i terreni destinati alle attività estrattive, che non risultino accatastati, possano essere assoggettati ad IMU sulla base dei valori contabili dei terreni iscritti a bilancio delle società cavatrici come prescritto dalla legge istitutiva dell’IMU e prima ancora dell’ICI? Punto di domanda.
La risposta dovrebbe essere SI, c’è anche una delibera in questo senso.
Poi per l’accatastamento qualora i soggetti interessati non ottemperino, la norma prevede l’iscrizione d’ufficio.
Perché non si è provveduto prima? Non credete che avremmo avuto oggi più gettito in entrata? La mia preoccupazione è che non riusciremo mai a recuperare tutto il dovuto: parlando di retroattività dell’imposta, se non si agisce urgentemente e contestualmente, cioè sanando le situazioni pregresse e nel contempo applicando le regole, senza aspettare, sgongiurando il rischio che sul vecchio si faccia una chiusura tombale.
Le leggi ci sono e sono chiare.
Ebbene, ad oggi però per i cavatori/discaricatori ancora poca o niente Imu in questo Comune? Alcuni si stanno regolarizzando in questo periodo, ma tutte le imposte pregresse andremo a chiederle, Sig. Sindaco? O Noi faremo finta di nulla?
Cari colleghi consiglieri, questa sarebbe equità fiscale? Istituire l'addizionale irpef comunale ai lavoratori e graziare i pregressi oneri ai cavatori e discaricatori? Mah!
L'IMU è una batosta per tante famiglie ed imprese, ma non per i cavatori e discaricatori! Sarebbe equità sociale questa? Sarebbe equità ambientale questa?
Immaginate di abitare nella zona nord di Vighizzolo di vedere la vostra busta paga da dipendente, decurtata ogni mese dall'irpef comunale, di respirare folate di puzza ogni tanto e poi pensare che l'IMU-ICI l'avete pagata solo voi? Cari consiglieri, come vi sentireste VOI? Siete ancora tanto decisi ad istituire l'IRPEF? Non pensate che ci possono essere altre soluzioni? Ricordatevi che l'IRPEF è una vostra scelta politica non un OBBLIGO.
IL Comune ha predisposto un piano di lotta all'evasione fiscale, riguardo all'ICI non pagata dai cavatori, negli anni di vigenza della disciplina ICI?
Questa Va applicata immediatamente e anche in via retroattiva fin dove è possibile e parliamo di 5 anni.
Il Comune è corresponsabile con i proprietari o titolari di diritti su terreni agricoli destinati alla attività estrattiva nella mancata comunicazione al catasto della variazione di classamento da terreno agricolo a cava, perché, tra la documentazione obbligatoria per dimostrare il diritto ad ottenere l’autorizzazione a scavare, detti titolari devono presentare le visure catastali ove si rileva il classamento di terreno agricolo che in realtà non è più. Motivo per non rilasciare l’autorizzazione alla escavazione prima della comunicazione del titolare al catasto di variazione di classamento e del suo ottenimento. Se il Comune avesse fatto il proprio dovere di controllo, da tempo ci sarebbero già i nuovi parametri per l’applicazione dell’ICI/IMU.
MA se siamo noi stessi in qualità d'amministrazione comunale ad essere in difetto, con quale faccia poi chiediamo nuove tasse ai cittadini? Signor Sindaco?
Prima di concludere vorrei riporvi questa domanda: Ve la sentite ancora di deliberare l'addizionale comunale IRPEF sui cittadini di Montichiari, quando questo comune in difetto non ha preteso l'IMU-ICI da cavatori e di-scaricatori in passato?