domenica 31 gennaio 2016

Dichiarato illegittimo il fattore di pressione Regionale per le discariche




Proposta di emendamento al DUP 2016/2018

Montichiari 28/01/2016

Oggetto : Emendamento al DUP (Documento Unico di Programmazione - Bilancio triennale previsionale)  2016/2018

Preso atto che

  • Nel 2012 il Parlamento Europeo ha approvato la “Risoluzione sulla revisione del Sesto Programma d’azione in materia di ambiente e la definizione delle priorità per il Settimo Programma” e tra le priorità per il  Settimo programma è indicato  al punto 32  che si debbano prevedere  ”obiettivi di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio più ambiziosi, tra cui una netta riduzione della produzione di rifiuti, un divieto di incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati” entro il 2020. Si ricorda che i rifiuti costituiscono una risorsa che spesso può essere riutilizzata, assicurando un impiego efficiente delle risorse”;
  • Secondo il d.lgs 152/2006, e in accordo con il principio contenuto nella direttiva europea 2008/98/CE “chi inquina paga”, il produttore di rifiuti è responsabile della loro gestione e del loro corretto smaltimento. Il costo deve essere equamente ripartito tra i produttori e i detentori di rifiuti in modo tale da rispecchiare il reale costo per l’ambiente della loro produzione e gestione e deve tenere in considerazione la quantità di inquinamento effettivamente prodotto;
  • la Direttiva 2008/98/CE pone la prevenzione e il riutilizzo ai primi due posti della gerarchia dei rifiuti, ancor prima della raccolta differenziata. La direttiva promuove una politica che si propone di ridurre l’uso delle risorse e l’applicazione della gerarchia dei rifiuti e che dia impulso ad una “società del riciclaggio”, evitando la produzione dei rifiuti ed utilizzando i rifiuti stessi come risorsa. Le priorità nella gestione dei rifiuti sono individuate nella prevenzione, nel riutilizzo e nel riciclaggio dei materiali;

  • Dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti della Lombardia emerge quanto segue
    - con la cosiddetta tariffa puntuale viene contabilizzata la produzione effettiva di rifiuti, conteggiando prevalentemente l’indifferenziato e spingendo così il cittadino, oltre che a produrre meno rifiuti in totale, ad effettuare correttamente le differenziate;
    - i Comuni con tariffa puntuale in Lombardia ammontano a 39 e nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti vengono presi come riferimento e “best practices”;
    - è auspicabile la diffusione della tariffa sui servizi di igiene urbana basata sul metodo “puntuale”, ovvero basata sulla stima delle effettive quantità prodotte di rifiuto indifferenziato, al fine di incentivare fattivamente l’effettuazione delle raccolte differenziate; (cfr di Programma Regionale di Gestione dei rifiuti della Lombardia, Altri obiettivi strategico-gestionali, tariffa puntuale, 10.3.5.1, pag 453);
    -vi sono numerosi esempi in cui a seguito dell’introduzione di una tariffa puntuale comprendente una parte variabile legata alla produzione totale di rifiuti, si sia ottenuto l’effetto dell’incremento sensibile della raccolta differenziata, e congiuntamente anche una riduzione del totale dei rifiuti urbani prodotti ai fini di una gestione ottimale dei servizi ambientali (cfr  di Programma Regionale di Gestione dei rifiuti della Lombardia, strumenti economico finanziari: l’introduzione della tariffa puntuale, pag 620);
    - ai fini di una gestione ottimale dei servizi ambientali le realtà dove sono state avviati sistemi di rilevazione puntuali riescono a fornire servizi più efficaci ed efficienti e a intercettare con maggior precisioni comportamenti non virtuosi;
    - dal punto di vista economico, si certifica come i sistemi di raccolta a tariffa puntuale permettono ai Comuni di affrontare con minori difficoltà la crescita dei costi unitari di smaltimento dei rifiuti urbani; la marcata diminuzione dei rifiuti urbani indifferenziati da smaltire determina un risparmio netto


Considerato che:
  • la tariffa puntuale è la modalità più equa di far pagare ai cittadini il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti: oltre ad una parte fissa, ogni utenza paga in base ai rifiuti indifferenziati realmente prodotti e conferiti all’azienda che si occupa della raccolta;
  • l’applicazione della tariffa puntuale garantisce di norma delle positive variazioni nelle abitudini dei cittadini: la tendenza ad esporre il meno possibile il contenitore (o il sacco) dei rifiuti indifferenziati, per risparmiare il costo di esposizioni dovute soltanto a sacchi e/o bidoni non pieni, può permettere di velocizzare/razionalizzare il percorso dei mezzi di raccolta, consentendo di ottimizzare i costi del servizio di raccolta;
  • nei contesti in cui è stata adottata la tariffazione puntuale la grande, media e piccola distribuzione ha cominciato a mettere in commercio prodotti con minor presenza di imballaggi superflui (ad es. latte con vuoto a rendere e prodotti alla spina) per assecondare l’interesse dei propri clienti a produrre meno rifiuti;
  • è evidente a tutti che pagare i propri rifiuti e non i propri metri quadri di casa è il modo migliore per incentivare la riduzione dei rifiuti e la raccolta differenziata, in una logica di responsabilità;

Preso atto che
  • La tariffa puntuale permette ai cittadini di pagare il servizio di igiene urbana in base a quanti rifiuti indifferenziati producono. E' uno strumento, riconosciuto anche dal Piano Regionale dei Rifiuti Lombardia , molto efficace per ridurre la produzione dei rifiuti indifferenziati e quindi i costi di smaltimento. Si tratta dunque di un beneficio ambientale, sanitario e anche economico per cittadini. Il Piano Regionale certificava che al 2013 c'erano solo 39 Comuni che avevano adottato la tariffa puntuale in Lombardia e si prevedeva che al 2015 ce ne fossero circa 150, mentre la previsione al 2020 era di arrivare al 20% dei comuni lombardi, quindi a circa 300. Secondo i dati a disposizione nel 2014 risulta che i comuni che hanno adottato la tariffa puntuale sono passati da 39 a 85.


  • Che i sistemi attualmente utilizzati per l’identificazione del contenitore nella raccolta porta a porta residenziale al fine dell’applicazione della tariffa puntuale si dividono in:
    -cartellini dotati di codice a barre univoci  applicato sui sacchi, letto successivamente con lettori ottici;
    -sacco prepagato;
    -sacco pagato in fattura;
    -contenitori riutilizzabili dotati di transponder/ codice a barre che vengono letti al momento dello svuotamento;
    -sacchi a perdere dotati di transponder;
  • Per le ragioni sovra esposte, si ritiene obiettivo da perseguire, il dare indirizzi alla società controllata C.B.B.O. affinché si avvenga all'istituzione della tariffa puntuale nel nostro Comune, entro i termini di legge per l’adozione degli atti gestionali relativi all’istituzione, ai sensi dell’art. 1, comma 639, della Legge n. 147 del 27 dicembre2013, dell'imposta unica comunale (IUC), componente TARI.
SI PROPONE DI EMENDARE ILTESTO DEL D.U.P. 2016/18


a pagina 75 sezione “Programma 3 Rifiuti” paragrafo “Obiettivi”
sostituire la frase “ Promuovere la raccolta differenziata e sensibilizzare la popolazione.
Gestione e potenziamento della raccolta differenziata sul territorio “

con la frase “ Migliorare i risultati ambientali ed economici della raccolta differenziata e sensibilizzare la popolazione.
Potenziamento della raccolta differenziata domestica con l'introduzione di tariffazione puntuale composta da una quota fissa e una quota variabile legata alla quantità di conferimento. ”




                                                                                                                        Rossi Paolo
                                                                                                                        Consigliere

venerdì 22 gennaio 2016

DICHIARATO ILLEGITTIMO IL FATTORE DI PRESSIONE REGIONALE PER LE DISCARICHE!
Con la sentenza 108/2016 del TAR di Milano (https://www.giustizia-amministrativa.it/…/Docum…/index.html…) viene dichiarato illegittimo il parametro che Regione Lombardia aveva istituito nel 2014 per limitare l’apertura di nuove discariche nelle zone con già numerosi impianti.
La motivazione sostanzialmente è che lo Stato ha competenza esclusiva in materia ambientale e spetta ad esso indicare “gli standard di tutela in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale..”. Mancando nella normativa nazionale un criterio che consenta alle regioni di introdurre un limite di localizzazione delle discariche, regione Lombardia non poteva istituire quel parametro. La Regione sta valutando il ricorso al Consiglio di Stato.
Nella sentenza viene quindi anche annullato il diniego della Provincia di Brescia all’ampliamento della discarica Edilquattro s.r.l a Montichiari, perché basato esclusivamente “sul presupposto del superamento del predetto fattore di pressione”
Ci sono da dire alcune cose: ad oggi il fattore di pressione regionale per le discariche è servito praticamente a niente. Secondo i dati che ad ora ci ha fornito la Giunta ed arrivati dalle province (mancano ancora ad esempio quelli della provincia di Brescia), solo 12 comuni in tutta la regione hanno superato il parametro (160.000 metri cubi di rifiuti smaltiti su km quadrato), e quindi sarebbero salvi da nuove discariche. E’ evidente che il valore è eccessivo, e da solo permetterebbe a tutti i comuni lombardi di diventare come Montichiari, quindi renderebbe la Lombardia una unica grande discarica.
Secondo le tempistiche del Piano Regionale rifiuti del 2014, siamo già in ritardo sulla formulazione di un nuovo valore più “adeguato” e protettivo.
Inoltre il no definitivo della Regione alla discarica “Bosco Stella” (Castegnato) ed i preavvisi di compatibilità ambientale negativa dati per le discariche “Castella” (Rezzato), Padana Green (Montichiari), e per il progetto “Portamb” (Mazzano) sono dovuti, come si legge, in minima parte o quasi nulla al fattore di pressione o a “presunti” nuovi criteri di localizzazione (modificati pochissimo rispetto alla precedente normativa), ma a ben altre motivazioni.
Tutte le Valutazioni Ambientali regionali chiuse in questa legislatura riferite agli impianti del settore “Trattamento, recupero e smaltimento rifiuti” sono terminate con esito positivo (con prescrizioni o condizioni), a parte quelle nella provincia di Brescia. Per non parlare delle province, che hanno dato tutti pareri positivi alle richieste di loro competenza…. Ancora un via libera generalizzato allo smaltimento dei rifiuti!
Questo significa che: a livello regionale non hanno praticamente effetto i parametri del nuovo piano rifiuti e che la Provincia di Brescia è ormai una zona dove ogni limite è stato superato, è ormai un immenso disastro ambientale, un terreno ormai saturo di discariche legali e illegali, come già detto da molti, peggio della “Terra dei Fuochi” in Campania, in cui è inimmaginabile solo pensare a fare nuove discariche! Perfino regione Lombardia, perfino quelli che in questi 20 anni ci hanno ridotto così, sono “costretti” a dare dei “NO”!
Gli strumenti per bloccare il business delle discariche in tutta la Lombardia ci sono già e c’erano anche prima, basta volerli usare! E una sola cosa dobbiamo fare: iniziare a bonificare il nostro territorio!

Petizione a favore della PROPRIETA' PUBBLICA per L'ACQUA