Riassuminamo i fatti di questo fine settimana di metà giugno:
Venerdi 13 giugno il corpo foretale entra alla ECOSERVIZI di Buffalora, azienda che fà parte della holding Gruppo Systema di proprietà dell'avv. Cerrone. Cerrone è il più grosso imprenditore di rifiuti del Lazio ed è finito recentemente agli arresti domiciliari preventivi.
Ecoservizi lavora il 30 per cento delle polveri di abbattimento (quelle leggere) provenienti da tutti gli inceneritori d’Italia.
Il corpo forestale pone sotto sequestrol'impianto contestando il non rispetto dell'AIA (autorizzazione integrata ambientale)
- Smaltimento di rifiuti non previsti in autorizzazione e miscelazione e diluizione di rifiuti pericolosi cancerogeni.
- Mancanza delle prescrizioni per i controlli degli scarichi nei corpi idrici superficiali e l’omesso controllo di alcuni parametri per lo scarico nella fognatura
Quanto sono sicure queste ceneri? Sono state lavorate e hanno una composizione regolare? Sono cosi' inerti come voglio farci credere? Alcune settiamane orsono, qualcuno metteva in guardia che queste polveri leggere fossero sollevate dalle folate di vento con ricadute verso Vighizzolo, Montichiari e Rò. E' stato prontamente tacciato che sono inerti e non pericolose.
Vedremo come intenderà procedere la giunta Fraccaro. Sè agirà nella giusta direzione avrà il ns. appoggio.
Noi ci metteremo in moto per lo meno approfondire la questione ed informare i cittadini. Se qualcuno vuole unirsi a noi o aiutarci, siamo sempre reperibili.
Dopo una notizia del genere non possiamo augurarvi sonni tranquilli!
La discarica cava verde gruppo A2A durante la sua attività. Ora è piena .
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Rifiuti pericolosi, sequestrata la Systema Ambiente
Ore: 20:37 | venerdì, 13 giugno 2014 riproduzione riservata © www.giornaledibrescia.it
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Sarebbero stati smaltiti, diluiti e miscelati rifiuti pericolosi e cancerogeni in modo irregolare. Per questo il Corpo Forestale dello Stato ha messo sotto sequestro la Systema Ambiente, unità operativa di Brescia, a Buffalora, azienda che smaltisce oltre il 30 percento delle polveri di abbattimento provenienti da tutti gli inceneritori d'Italia.
Un’inchiesta della Procura di Brescia condotta dal sostituto procuratore Claudio Pinto che ha iscritto nel registro degli indagati due persone: Manlio Cerroni, amministratore delegato della società, e Roberta Bortolotti, responsabile dell'impianto di Buffalora. L’avvocato Cerroni, 82 anni, considerato il re della "monnezza" romana, era già finito agli arresti domiciliari pochi mesi fa nell’ambito di un’inchiesta sui rifiuti della Procura di Roma.
Tra le contestazioni ci sarebbero: le inosservanze alle prescrizioni dei rifiuti in entrata, un'omessa trasparenza delle procedure, il superamento della soglia del 30 percento relativamente al quantitativo di rifiuti pericolosi trattabili autorizzati, la mancanza delle prescrizioni per i controlli degli scarichi nei corpi idrici superficiali e l'omesso controllo di alcuni parametri per lo scarico nella fognatura. “Siamo sorpresi e amareggiati. In passato eravamo già stati sottoposti a verifiche e non era stato trovato nulla di irregolare” si è limitata a dire l’azienda.
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